Creare una campagna di Email Marketing di successo… in 10 passi

27 minuti
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Una guida pratica e dettagliata per capire come implementare una campagna di email marketing che funzioni per il tuo business. Con il supporto di dati, statistiche di email marketing, esempi concreti e best practice.

Il mondo dell’email marketing è bello perché è vario (e remunerativo). Campagne DEM, Newsletter, email commerciali o promozionali, email automation? Le opzioni sono tante.

Sia che si tratti di fornire dei servizi B2b, sia che si tratti di vendere prodotti, lo strumento migliore che hai a portata di mano per incrementare la tua cifra d’affari è strutturare una campagna di email marketing.

Ti ricordo che una campagna email efficace ti aiuta a mantenere i tuoi contatti coinvolti e attivi. Trasforma gli acquirenti in clienti e gli acquirenti occasionali in fedeli sostenitori del brand.

Perciò, in questa guida ti spieghiamo tutto quello che c’è da sapere per mettere in piedi una campagna che funzioni sotto ogni punto di vista. In particolare:

  • i 10 step fondamentali per creare una campagna;
  • i migliori programmi e software per l’email marketing;
  • le tipologie di campagne email che puoi creare;
  • come gestire e crescere una mailing list;
  • i consigli operativi su come scrivere DEM e Newsletter;
  • le metriche e i KPI da monitorare;
  • le best practice da cui prendere spunto;
  • i costi medi di una campagna di email marketing.

1) Scelta della piattaforma

Tutto parte dalla giusta piattaforma. Hai davvero bisogno di un software per fare email marketing? In realtà, non per forza.

In teoria, potresti svolgere tutte le singole attività tipiche di una campagna email senza l’utilizzo di alcun servizio di email marketing.

Tuttavia, questo processo richiederebbe sia risorse che tempo. Inoltre, ci sono molti aspetti tecnici dell’email marketing che è difficile padroneggiare senza l’aiuto di un’apposita piattaforma. Ad esempio, dover creare template responsive per le email, che siano ben visualizzati su vari dispositivi e client di posta elettronica. Oppure la gestione dei contatti, degli eventuali reclami e dei filtri antispam.

I servizi di email marketing sono dunque soluzioni a basso costo ideali per lanciare una campagna di email di marketing con facilità e sicurezza. Nel seguito della guida ti presentiamo la soluzione per l’email marketing di GetResponse, ma se desideri esplorare altre opzioni, come Mailchimp, Mailup, Active Campaign o Brevo, puoi leggere la nostra rassegna dei migliori software per newsletter in Italia.

programma per fare email marketing
Inizio della procedura guidata email con GetResponse

GetResponse nasce come puro servizio di email marketing oltre 20 anni fa e si è evoluto con il tempo in una soluzione di marketing all-in-one.

Non solo contiene tutti gli strumenti essenziali di cui hai bisogno per creare e inviare newsletter e DEM, ma ti aiuta anche nell’attività di automazione delle campagne, di gestione mailing list, di segmentazione del pubblico e di creazione report. Il software è inoltre dotato di tecnologia OpenAI e permette così di creare campagne email con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, facendoti risparmiare ulteriore tempo prezioso.

Con GetResponse vai anche oltre l’email marketing, perché ti consente di creare un sito web o una landing page per la tua attività, comunicare con gli utenti tramite live chat, organizzare webinar, inviare email transazionali, lanciare notifiche push e persino raggiungere i contatti tramite SMS.

Riassumendo, queste le caratteristiche principali:

  • piano gratuito con le funzionalità base per creare campagne di email marketing;
  • editor email drag-and-drop, con oltre 150 template per newsletter pronti all’uso;
  • AI email generator, basato sulla stessa tecnologia di ChatGPT;
  • marketing automation per inviare le email in modo scalabile;
  • form d’iscrizione e popup, landing page, siti web, webinar e funnel per costruire una presenza online e a far crescere la lista contatti;
  • live chat, notifiche web push e SMS per raggiungere il pubblico attraverso altri canali;
  • email transazionali da integrare alla gestione di siti ecommerce.

2) Creazione della Mailing List

La creazione di una mailing list è uno dei compiti principali quando si implementa una campagna di email marketing. Se hai già un ricco database di contatti puoi facilmente importare la tua lista su GetResponse e iniziare a pianificare e inviare le tue comunicazioni con l’aiuto della piattaforma.

Se invece devi ancora costruirla, ecco qualche tecnica che puoi utilizzare per mettere su una mailing list di alta qualità.

Lead magnet

Un lead magnet è un incentivo da offrire in cambio dell’indirizzo email dei tuoi visitatori. Nella maggior parte dei casi, i lead magnet assumono la forma di ebook, video, infografiche, free trial.

D’altronde, occorre fornire un buon motivo a un utente per convincerlo a iscriversi a una lista email ed essere contattata in futuro direttamente nella propria casella di posta elettronica. Ecco quali sono i lead magnet che convertono di più, secondo uno studio di GetResponse. Vincono i video (ad esempio, webinar e tutorial) e le risorse scritte (come e-book e guide).

Form e Popup

Il form o modulo d’iscrizione è lo strumento chiave da inserire su un sito web o una landing page per catturare lead e contatti. Esistono diversi tipi di form, che differiscono in base alle modalità con cui questi appaiono agli occhi del visitatore.

I tipi di moduli web più diffusi sono:

  • Form incorporati
  • Popup e lightbox
  • Form che appaiano all’intento di uscita dell’utente
  • Moduli a scorrimento
  • Moduli a barra fissa
  • Popup di benvenuto

Quando progetterai i tuoi form e popup, pensa sempre alle informazioni che vuoi ottenere ai fini di una campagna di email marketing efficace.

Un form ti consente di acquisire molte informazioni sul tuo pubblico (ad esempio, il nome dell’azienda, l’URL del sito web o il budget), ma devi considerare che ogni campo aggiuntivo potrebbe scoreggiare la compilazione del form e ridurre così i tassi di conversione.

Un occhio anche all’esperienza dell’utente. Mai eccedere con l’inserimento di troppi form sul tuo sito web. Punta sulle pagine a maggiore traffico, oppure limita la comparsa dei popup solo quando gli utenti avranno trascorso un tempo ragionevole sulla pagina.

Landing Page

Come detto, puoi ampliare la tua mailing list inserendo form e popup nelle pagine del tuo sito web. Ma nessuna pagina web è realmente progettata per convertire i visitatori in indirizzi email.

È per questo che devi imparare a realizzare una landing page, la cosiddetta pagina di atterraggio. In particolare, esiste un particolare tipo di landing page, la “squeeze page” concepita proprio per raccogliere gli indirizzi email dei visitatori. Funziona perché va dritta al punto: convertire.

La maggior parte delle squeeze page contiene solo i seguenti elementi (a volte anche meno):

  • un titolo che faccia una promessa e catturi l’attenzione;
  • un sottotitolo che si basa sulla promessa;
  • i vantaggi chiave dell’offerta e dell’eventuale lead magnet;
  • il modulo di iscrizione;
  • elementi aggiuntivi che aumentino il tasso di conversione, come la prova sociale o i simboli di fiducia.

Come creare una Landing Page?

Per saperne di più sulle landing page, ti consiglio di dare un’occhiata a questi 3 articoli:

Annunci a pagamento

Sebbene le landing page possano essere collocate all’interno della navigazione del sito web, gli esperti di email marketing le utilizzano principalmente per catturare contatti da fonti di traffico esterne, come campagne a pagamento sui social media o sui motori di ricerca.

Su Facebook, questi annunci a pagamento si chiamano Lead Ads. Su Google, si chiamano Google Lead Form Extensions. Su LinkedIn, invece, si chiamano Lead Gen Ads.

Ogni piattaforma ha il suo nome, ma il principio alla base è lo stesso: offrono un modo semplice per raccogliere email degli utenti dalla piattaforma. E perché è semplice? Perché il form che utilizzerai per acquisire contatti da Facebook, Google e soci è già pre-compilato con l’indirizzo email con cui l’utente è iscritto alla stessa piattaforma.

Tali Lead Ads possono generare risultati impressionanti per la tua campagna di email marketing, anche perché sono indirizzati a community e pubblici veramente mirati. Uno dei clienti di GetResponse, InfoShare Academy, li ha utilizzati ad esempio per catturare con successo 1200 nuovi contatti in un solo mese, mantenendo il costo per lead intorno a 0,35 euro. Il risultato è stato ottenuto creando un contenuto altamente pertinente (una guida al glossario IT) e rivolgendosi a persone che volevano imparare a diventare sviluppatori.

3) Segmentazione della lista contatti

Fare email marketing vuol dire anche (e soprattutto) conoscere, ascoltare e imparare dai propri clienti. Creare e importare una mailing list di qualità non basta. Devi anche realizzare campagne di email marketing mirate, attraverso l’uso della segmentazione.

Lo scopo della segmentazione delle liste di email è identificare gruppi di contatti che condividono caratteristiche comuni e adattare così la comunicazione alle loro aspettative ed esigenze. Rendendo la comunicazione via email più pertinente, è possibile ottenere tassi di coinvolgimento e di conversione più elevati.

E non di poco: secondo l’analisi del Mercato dell’Email Marketing in Italia, le email personalizzate già nell’oggetto registrano, in media, tassi di apertura maggiori di 5 punti percentuali rispetto alle email non personalizzate.

anteprima segmentazione contatti con getresponse
Esempio di segmentazione contatti in GetResponse

Il modo in cui segmentare il pubblico può variare a seconda del tipo di attività che si sta gestendo o dell’obiettivo della campagna di email marketing. Ad esempio, un’organizzazione no-profit potrebbe segmentare i propri clienti in base all’entità media delle loro donazioni. Se gestisci un e-commerce, altresì, potresti pianificare comunicazioni mirate per gli utenti che hanno effettuato acquisti negli ultimi 90 giorni.

Al di là di questi esempi, ecco una lista di criteri con cui segmentare le proprie mailing list:

  • informazioni demografiche (ad esempio, sesso, età, reddito);
  • informazioni aziendali (ad esempio, dimensioni dell’azienda, budget mensile);
  • informazioni psicografiche (persone che condividono interessi simili);
  • interazioni del contatto con le comunicazioni (ad esempio, visite alle pagine, clic sui link, apertura delle email);
  • comportamento di acquisto del contatto e cronologia degli acquisti (ad es. prodotti acquistati, prodotti aggiunti al carrello);
  • fase del contatto nel ciclo di acquisto.

Per saperne di più su come utilizzare le informazioni di contatto per preparare una campagna di email marketing, abbiamo una bella guida nel nostro Centro Assistenza -> Iniziare a segmentare le email

4) Definizione di obiettivi, target e contenuto

Un altro criterio con cui segmentare la maling list è l’obiettivo che vuoi perseguire per la tua campagna di email marketing. Puoi in realtà perseguire più di un obiettivo, e in base a questi scegliere quali contatti intercettare (target) e con quale tipo di messaggio (contenuto).

Individuiamo 3 principali obiettivi di email marketing:

1) Lead nurturing

Se l’obiettivo è quello di educare i tuoi contatti per prepararli a futuri acquisti, potresti ricorrere a email informative da inviare a un pubblico ampio: newsletter con le ultime novità del tuo blog, aggiornamenti sui prodotti/servizi della tua attività e DEM di invito a eventi online e webinar gratuiti

2) Attirare nuove vendite

Puoi prendere in considerazione di targetizzare i clienti che hanno già effettuato acquisti in passato e inviare loro email promozionali per annunciare il lancio di nuovi prodotti, offerte stagionali o premiare i contatti più fedeli con promo speciali tagliate su misura per loro.

3) Gestione del ciclo di vita dei clienti

In una campagna di email marketing è fondamentale anche per tenere alta l’asticella di soddisfazione e coinvolgimento del cliente, specie se gestisci un e-commerce. Per questo obiettivo avrai bisogno di email transazionali, come conferme d’ordine, promemoria, email di benvenuto, email per il recupero di carrelli abbandonati, ma anche survey e sondaggi per raccogliere opinioni e pareri sul tuo operato.


ESEMPIO PRATICO

Vuoi creare una serie di email di benvenuto con cui accogliere i nuovi iscritti e offrire loro un codice sconto per il loro primo ordine online o acquisto in negozio.

Stando sempre alla nostra indagine sul mercato dell’email marketing, le email di benvenuto in Italia presentano le metriche migliori. Vantano addirittura un open rate superiore al 100% e un click rate rasente il 31%.

Potresti impostare così una campagna di email marketing con i seguenti presupposti:

  • target – nuovi iscritti negli ultimi 30 giorni;
  • contenuto – email di benvenuto
  • obiettivo – lanciare una campagna di email di benvenuto che generi un tasso di apertura superiore al 50% e un CTR superiore al 15%.

Ancora una volta sono i dati a parlare e non la semplice teoria.


5) Scelta del Template e creazione dell’email

Ora è il momento di indossare il cappello creativo e creare l’email.

Sono questi, in breve, in base al layout e al template scelto, gli elementi costituenti di un’email:

  • Nome mittente
  • Linea d’oggetto
  • Testo d’intestazione
  • Logo aziendale
  • Header con messaggio principale
  • Corpo delle email (elementi tesutali + elementi visivi come immagini, gif o video)
  • CTA e inviti all’azione
  • Footer (info aziendali e link per la disiscrizione)

Non devi preoccuparti, non serve essere designer o copywriter di professione per mettere insieme questi elementi e creare campagne email che generino risultati. La cosa più importante è pensare sempre al tuo pubblico di riferimento e all’obiettivo che hai fissato per la campagna.

Se utilizzi un servizio di email marketing come GetResponse, puoi utilizzare il pratico editor per email drag-and-drop o personalizzare uno dei template disponibili.

Qui un esempio di un template pronto all’uso con cui salutare i nuovi iscritti e convincerli a fare click sul sito per compiere il primo acquisto con il nostro codice sconto.

esempio template campagna email di benvenuto
Esempio di template GetResponse per campagne email di benvenuto

Siamo rimasti nell’ottica di gestione del cliente, ma il ragionamento vale anche se devi creare newsletter informative o DEM mirate. Puoi dare un’occhio alla galleria di template per email marketing di GetResponse.

Puoi addirittura creare una email in pochi minuti con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale. Nel video la spiegazione. Potrai così risparmiare un sacco di tempo e confezionare al contempo email perfette e responsive per tutti i dispositivi e i client di posta elettronica.

La tua email deve essere accogliente e attirare l’attenzione del destinatario sull’azione principale da compiere. Il template pre-progettato da solo non basta. Per fare ciò, dovrai seguire i principi del design delle email, come ad esempio rendere la vostra CTA prominente, di grandi dimensioni e circondata da una quantità ragionevole di spazio negativo.

Dovrai anche prestare attenzione al testo e assicurarti che comunichi i vantaggi principali della tua offerta. Non dimenticare di impostare il giusto nome mittente e l’oggetto alle email. Nell’email marketing è la prima impressione quella che conta. Per questo è importante riuscire ad essere coinvolgenti e riuscire a trasmettere la necessaria fiducia sin dalla casella di posta elettronica degli utenti.

Puoi imparare a scrivere e personalizzare newsletter e DEM che funzionano seguendo queste guide dedicate:

6) A/B test delle email

Questo è un passaggio molto importante, ma spesso sottovalutato. Una volta terminato il layout dell’email, sarebbe opportuno creare una o più versioni della stessa e applicare piccoli cambiamenti fra una e l’altra, come per esempio i colori delle CTA, l’immagine principale, la linea d’oggetto, o qualsiasi altro parametro che possa influenzare i tassi di apertura e click della mail.

Sto parlando della fase di A/B test. Gli A/B test non sono altro che copie della stessa DEM e Newsletter in cui si cambia uno o più particolari. Una volta create tali copie, è bene testarle su una piccola parte della lista (tra il 20% e il 40%) e vedere quale versione ha restituito i dati migliori in termini di aperture e click. La versione “vincitrice” sarà quella definitiva per la campagna di email marketing in questione.

Questo processo sembra complicato, ma non lo è per niente. È inoltre un processo che non ha mai una vera fine: si può sempre cercare di migliorare qualche parametro man mano che l’interazione degli utenti evolve. Qui qualche info su come funziona l’A/B test per le email.

7) Programmazione e invio della campagna

È il momento di inviare la newsletter. Una volta completati tutti i passaggi precedenti è arrivato il momento di schiacciare il fatidico pulsante di invio. Se devi inviare un’email unica, potresti inviarla immediatamente oppure programmarla per un secondo momento. Inoltre, si può regolare l’orario di invio in base al fuso orario dei contatti.

A che ora inviare una email?

Ti starai chiedendo se esiste un orario e/o un giorno migliore per inviare una email di marketing. Già in precedenza, ti ho citato alcune statistiche sull’email marketing in Italia. Stando a tali statistiche, dovresti programmare l’invio delle tue compagne:

  • tra le 2 e le 5 del mattino;
  • di mercoledì.

Sono consigli da prendere comunque con le pinze perché molto dipende dal ‘settore di competenza’ in cui stai operando e perché, comunque, l’engagement delle email è generalmente abbastanza stabile per tutto il giorno, tutti i giorni della settimana, in linea con il classico orario lavorativo.

Se stai utilizzando GetResponse, considera che puoi sempre utilizzare gli algoritmi di ottimizzazione del tempo di invio delle email.  La funzionalità GetResponse Perfect Timing ti permette infatti di inviare i messaggi all’orario e il giorno migliore per ogni contatto, in base a come hanno interagito in passato con le tue campagne.

8) Automazione della campagna

Per risolvere ogni dubbio in fatto di programmazione e invio della campagna di email marketing, e renderla più precisa, potresti inserire le tue email all’interno di un workflow di marketing automation.

Cosa significa tutto ciò? In poche parole, ti basta impostare:

  • la condizione di partenza per le tue comunicazioni (ad esempio, l’utente si è appena iscritto alla tua newsletter, l’utente non ha letto le tue email negli ultimi 7 giorni, l’utente ha visitato una determinata url del tuo sito, l’utente ha abbandonato il carrello del tuo e-commerce senza completare l’acquisto);
  • l’azione da intraprendere (assegnare l’utente a una determinata lista/segmento, assegnare un punteggio, inviare un particolare messaggio)
  • eventuali filtri aggiuntivi (ad esempio dopo quanto tempo inviare la comunicazione)

Il flusso partirà in automatico, consentendoti di gestire l’intera campagna in maniera quanto più automatizzata e scalabile, con notevole risparmio di tempo.

Di seguito, ecco un esempio base di email marketing automation per una campagna di email benvenuto. Mi è bastato selezionare il template di marketing automation “Email di benvenuto” presente nello stesso software di GetResponse. Nella sezione “Seleziona il messaggio” inserirò la serie di email di benvenuto create seguendo il punto 5 e il gioco sarà fatto.

Fare una campagna di email marketing è anche sfruttare in modo intelligente i workflow di marketing automation. Siamo nella fase più avanzata della campagna. Una fase che dovresti approfondire soprattutto se stai perseguendo obiettivi di lead nurturing o di recupero clienti per l’e-commerce.

-> Scopri di più sull’Email Marketing Automation di GetResponse

9) Un occhio a spam e deliverability

Se hai impostato tutta la campagna di email marketing seguendo i nostri step per filo e per segno, in ultimo, vorrai di certo che la tua email venga ricevuta dai tuoi lettori. Quando parliamo di deliverability delle email, intendiamo proprio la capacità di un provider di consegnare l’email al destinatario. Con GetResponse puoi dormire sogni tranquilli, perché il tasso di consegna comprovato supera il 99%.

Tale tasso, in pratica, esprime la credibilità che il server provider dei tuoi destinatari ha nei confronti dei filtri anti-spam. I software di email marketing più affidabili ti aiutano in questo intento. Esistono inoltre delle semplici regole a cui attenersi per evitare di finire nella cartella spam dei tuoi contatti:

  • ottieni sempre il consenso di colui a cui stai scrivendo la mail;
  • Usa un database pulito con indirizzi validi e aggiornati (torniamo qui al discorso sulla gestione della mailing list);
  • fai il meno utilizzo possibile di email con account impersonali, come info@, no-reply@, acccount@, segreteria@, contatti@, assistenza@;
  • trova il giusto bilanciamento di numero di invii settimanali;
  • rispetta la privacy e dai sempre accesso l’opzione per disiscriversi.

10) Analisi dei risultati e KPI di Email Marketing

Infine, non è possibile gestire una buona strategia di email marketing se non si misurano i risultati della campagna.

Ci sono molte metriche che vale la pena monitorare. Il segreto è collegarle agli obiettivi aziendali e definire i KPI che ti aiuteranno a prendere decisioni migliori per il futuro.

Ne approfittiamo qui per ripassare le metriche più importanti che devi tenere d’occhio quando implementi una o più campagne di email marketing. Se vuoi approfondire la questione, ti consiglio di leggere la nostra guida completa ai KPI di email marketing.

Tasso di apertura (open rate)

La percentuale del numero totale di iscritti che hanno aperto la tua-mail. Alcuni marketer sostengono che si tratta di una metrica di vanità, ma il monitoraggio del tasso di apertura delle email ha molteplici vantaggi. Per esempio, offre una rapida panoramica di due aspetti fondamentali di una campagna di email marketing:

  • quanto è buona la deliverability delle email;
  • la qualità della lista contatti.

I tre elementi principali che influenzano i tassi di apertura sono il nome, l’oggetto e il testo dell’intestazione. Naturalmente, anche la deliverability o la tempistica della campagna di email marketing giocano un ruolo importante. 

Tasso di click-through (click rate)

È la percentuale del numero totale di click su un determinato link dell’email. È espresso dal numero totale di click su un determinato link diviso per il numero di email inviate.

Esprime, in un certo qual modo, se i contenuti all’interno dell’email sono interessanti e quindi meritevoli di click. Mettere in evidenza le CTA o utilizzare formati di contenuto coinvolgenti, sono solo due modi per aumentare il CTR.

Tasso di click per apertura (click to open rate)

Confronto tra il numero di click unici e di aperture uniche, che fornisce un’idea più precisa del coinvolgimento nelle campagne di email marketing.

Un alto CTOR potrebbe indicare che gli iscritti trovano interessante il contenuto delle tue email o che hai mantenuto la promessa fatta nell’oggetto.

Un CTOR basso suggerisce il contrario. Può significare che la riga dell’oggetto era fuorviante o che il messaggio e-mail non era abbastanza convincente da indurre a cliccare sul tuo sito web.

Conversione (conversion rate)

Un’azione specifica di valore, come visitare una pagina di destinazione dopo aver fatto clic su un pulsante CTA, visitare una pagina di ringraziamento dopo aver acquistato un prodotto. A volte espresso in percentuale, il tasso di conversione fornisce un segnale preciso del successo di una campagna email.

Tieni presente che, per avere una comprensione completa, dovrai tenere d’occhio diverse metriche contemporaneamente. Ed è per questo importante raccogliere i dati in un report di email marketing comprensivo e comprensibile, come nelle dashboard di GetResponse nella figura che segue.

report di email marketing con kpi
Esempio di report per l’Email Marketing di GetResponse

È inoltre opportuno tenere traccia delle metriche medie di coinvolgimento osservate nel proprio settore. Ecco una tabella comparativa che potrebbe tornarti utile, sempre dal nostro report di benchmark di Email Marketing stilato per l’Italia. Quando misurerai la tua campagna email, assicurati che tassi di apertura, di click e così via siano superiori, o almeno non inferiori, agli standard del settore.

SettoreTasso di aperturaTasso di ClickTasso Click to open
Automotive58.87%4.23%7.18%
Servizi Finanziari58.49%2.94%5.02%
Viaggi52.46%3.89%7.42%
Non-profit51.98%4.66%8.96%
Immobiliare51.39%7.95%15.46%
Internet Marketing51.23%4.45%8.69%
Assistenza Sanitaria48.31%2.5%5.18%
Retail47.39%4.94%4.33%
Tecnologia & High Tech46.32%4.58%9.88%
Arte  & Intrattenimento46.11%3.26%7.07%
Sport45.39%3.08%6.79%
Agenzie45.34%1.59%3.51%
Comunicazione43.62%3.69%8.46%
Ristorazione e Cibo43.04%8.04%18.69%
Editoria42.93%1.6%3.72%
Altro42.59%2.72%6.38%
Istruzione39.6%1.52%3.84%
Salute e Bellezza37.7%1.92%5.08%
Servizi Legali29.09%1.09%3.75%
KPI medi dell’email marketing per settore

Con questi dati, potrai iniziare a proporre nuove idee e a pianificare future campagne che genereranno risultati ancora più elevati.

Tipologie di Campagne Email

È importante fare ordine tra le varie tipologie di campagne che puoi implementare via email.

È possibile utilizzare l’email marketing durante l’intero ciclo di vita del cliente, mirando a diversi tipi di obiettivi per ogni fase. In questa sede ci concentreremo sui tipi di campagne email che potresti realizzare in base alle finalità di invio e non su ciò che le email contengono.

Se vuoi maggiori idee e ispirazione sui contenuti, ti consiglio di dare un’occhiata ai migliori esempi di email newsletter che abbiamo raccolto in un nostro recente articolo.

Newsletter

Con il termine newsletter intendiamo, in sostanza, la tipologia di messaggi inviati a una lista di contatti interessati a ricevere aggiornamenti e comunicazioni di un’azienda o di un brand.

Questi tipi di email vengono solitamente inviati con cadenza regolare (settimanale, bisettimanale o mensile) e contengono notizie, promozioni, sconti e contenuti mirati all’intero pubblico o a un particolare segmento di clienti. Distinguiamo solitamente tra due principali famiglie di newsletter, in base all’obiettivo e il tipo di contenuto che viene fornito.

  1. Newsletter o email promozionali – Si concentrano principalmente sulle vendite e sulla promozione degli articoli o delle attività dell’azienda. Solitamente, una newsletter promozionale include immagini accattivanti, descrizioni dei prodotti, sconti o coupon, e invita i destinatari a compiere azioni come l’acquisto di un prodotto o l’utilizzo di uno sconto. Sono particolarmente indicate nelle occasioni speciali (newsletter natalizie, per il Black Friday o per San Valentino) o per il lancio di nuovi prodotti o sconti di stagione.
  2. Newsletter o email informative – Sono più orientate alla condivisione di contenuti di valore per il pubblico di riferimento. Questo tipo di newsletter fornisce notizie, aggiornamenti, consigli, articoli interessanti o risorse utili su un determinato argomento o settore. L’obiettivo principale di queste email è educare, coinvolgere e mantenere informati i lettori, così da spianare la strada per future azioni promozionali.

Le newsletter sono molto popolari e semplici da gestire, ma poiché vengono inviate manualmente tendono a ottenere tassi di coinvolgimento inferiori rispetto ad altri tipi di campagne email. In media, una newsletter in Italia ha un tasso di apertura del 27%, ma un tasso di click del 1,8%.

Se sei interessato a questa forma di email marketing, puoi leggere la nostra guida completa -> Come creare e inviare una Newsletter professionale

Campagne DEM

Le DEM (acronimo di Direct Email Marketing), sono delle email rivolte a un gruppo specifico di persone iscritte alla mailing list che hanno mostrato in passato interesse per un determinato argomento, categoria di prodotto o servizio.

Come lo stesso termine “Direct” suggerisce, le campagne DEM sono utili per entrare in contatto con gli eventuali clienti in maniera diretta e mirata, con proposte commerciali personalizzate. 

È proprio nella personalizzazione il principale vantaggio di una DEM rispetto a una normale newsletter broadcast. Una campagna DEM consiste fondamentalmente in una sequenza di email da inviare ai contatti con messaggi personalizzati in base al loro livello di coinvolgimento e agli obiettivi di business che si intende raggiungere.

Se vuoi creare subito una campagna di questo tipo, ti consigliamo di leggere la nostra guida al Direct Email Marketing.

Email Automation

Le email automatizzate registrano tassi di coinvolgimento molto più elevati. Il loro tasso medio di apertura si aggira intorno al 37% e anche il tasso è superiore rispetto alla media. Perché queste percentuali sono molto più alte delle newsletter?

Ciò che rende una campagna di email automation così efficace è che i messaggi vengono inviati in automatico, in risposta alle azioni dei tuoi contatti. Ad esempio, dopo che si sono iscritti alla tua mailing list, o dopo che hanno lasciato il tuo sito web senza completare l’ordine. Sta a te, in pratica, decidere quando queste email vengono inviate.

Ma non è solo la tempistica a conferire efficacia all’email automation. È anche una questione di pertinenza. La maggior parte delle email automatiche contiene informazioni pensate specificamente per il destinatario che ha appena compiuto una qualche azione.

Un classico esempio di email automation sono le email di reminder o le emal di follow-up, email inviate ai clienti che hanno già acquistato un prodotto o usufruito di un servizio per ringraziarli e offrire loro ulteriori informazioni o supporto.

Come applicare la Marketing Automation alle tue campagne email? Ecco una guida dedicata alla marketing automation che potrebbe farti comodo.

Email Autoresponder

Le email autoresponder sono simili alle email di automation. Vengono inviate automaticamente, ma a differenza di quest’ultime, seguono una sequenza e un programma predeterminati. Potresti impostare una sequenza email di questo tipo se intendi, ad esempio, attivare una strategia di lead nurturing in cui educare e coinvolgere i tuoi contatti con contenuti speciali, fino a farli diventare dei veri e propri clienti.

Con gli autoresponder hai l’opportunità di mantenere la tua attività in cima ai pensieri del pubblico e di rendere i contenuti più facili da digerire.

Le campagne di email autoresponder sono facili da creare e tendono a ottenere tassi di coinvolgimento piuttosto elevati. Nella tabella seguente, abbiamo riassunto i risultati medi per tipologia di campagna email in Italia. Quale tipo di email funziona meglio? Proprio gli autoresponder.

Tipo di EmailOpen rate Click rate Click to open 
Automation55.93%7.65%13.67%
Autoresponder65.91%8.22%12.48%
Newsletter43.54%2.54%5.84%

Puoi testare gratis queste campagne provando la funzionalità di email autoresponder di GetResponse.

Email transazionali

Le email transazionali potrebbero rientrare nell’insieme dell’email automation, anche se presentano alcune sottili differenze. Sono particolari messaggi automatizzati inviati a singoli destinatari, solitamente in risposta a una transazione o a un’attività dell’utente all’interno di un sito e-commerce.

Per la loro natura, sono molto coinvolgenti e registrano tassi di apertura e di click eccezionalmente elevati. La differenza principale tra le email transazionali e quelle automatiche è che le email transazionali di solito non includono un link di cancellazione per i destinatari.

Alcuni noti esempi di email transazionali sono:

Quanto costa fare Email Marketing

Ma alla fine di tutta questa lunga trafila, quanto ci costa una campagna di email marketing?

Il costo più basso per una campagna di email marketing si aggira tra i 6 e i 47 euro mensili.

Il costo medio, per campagne più professionali, destinate a un adeguato numero di contatti (almeno 10.000) si aggira sui 140 euro mensili.

Abbiamo ricavato questo dato basandoci sui prezzi base dei software di email marketing più noti e utilizzati in Italia, vale a dire GetResponse, AWeber, Active Campaign, Mailup e Mailchimp. Il prezzo di una campagna di email marketing aumenta ovviamente se aumenta il numero di contatti che si intende raggiungere.

Puoi leggere qui la nostra analisi dei costi dell’email marketing.

Per realizzare campagne email professionali, come hai capito, tutto ciò di cui hai bisogno è una mailing list, una strategia di base e un servizio per invio email che ti aiuti gestire le campagne. La maggior parte dei software visto nella tabella dei prezzi, offre diversi piani in base alle dimensioni della lista (numero di iscritti) e al numero di funzionalità incluse.

Ad esempio, GetResponse offre le seguenti possibilità:

  • Email marketing: a partire da 11,20 euro al mese per un elenco fino a 1.000 iscritti.
  • Marketing automation: a partire da 43,60 euro al mese per un elenco fino a 1.000 iscritti.
  • Ecommerce marketing: a partire da 81,91 euro al mese per un elenco fino a 1.000 iscritti.
  • Max: prezzi personalizzati per grandi imprese, con assistenza dedicata.

I piani Email Marketing e Marketing Automation sono i più indicati per mettere in pratica una campagna di email marketing fedele agli step descritti nella nostra guida. I piani Ecommerce Marketing e Max, invece, sono rivolti a coloro che cercano strumenti aggiuntivi come email transazionali, AI recommendation, notifiche web push e perfino gli SMS.

Ti rimandiamo alla pagina dei prezzi GetResponse per confrontare i vari piani e le funzionalità disponibili.

È possibile anche fare email marketing a costo zero. Chiaramente, con le dovute limitazioni di contatti e funzionalità. Ne abbiamo parlato nella nostra guida all’email marketing gratuito. Abbiamo approfondito quali sono i principali servizi di email marketing gratuiti, quali sono gli strumenti essenziali per una campagna a costo zero e anche perché, a un certo punto, è necessario fare upgrade.

Best practice di Email Marketing

Chiudiamo con una serie di best practice che potrebbero ispirarti in particolari momenti dell’anno o in alcuni specifici settori.

Pronto per la tua campagna di email marketing?

Avere una strategia di email marketing è vitale per il tuo business! Spero di essere stato abbastanza esaustivo e di averti convinto che una buona campagna email è fondamentale.

I passi necessari per condurla partono da una buona analisi delle esigenze dei tuoi utenti e una definizione degli obiettivi della azienda. Se riesci a impostare questi KPI come obiettivi di progetto sei a un buon punto!

Per il resto poi si tratta essenzialmente di iniziare ad inviare e testare la tua campagna di email marketing! Sei pronto ad accettare la sfida?


Gianpiero Spelozzo
Gianpiero Spelozzo
Laureato in Comunicazione di Marketing, esperto di email marketing e SEO, fervido smart worker e nomade digitale nella vasta terra di Google e dei motori di ricerca. Tra Milano, Nord Europa, Marche e Abruzzo vivo le migliori esperienze in ambito digital marketIng, e-commerce, innovazione digitale e scrittura creativa. Scompongo e rielaboro queste esperienze nel blog di GetResponse, sotto forma di articoli, guide e approfondimenti.
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